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Archivio di Stato dell'Aquila

Sede dell'Archivio di Stato dell'Aquila


Sede dell'Archivio di Stato dell'Aquila

La storia

L’Archivio di Stato dell’Aquila trae origine dal r.d. 22 ottobre 1812, che prescrive la costituzione, presso ciascuna Intendenza, di un Archivio provinciale destinato a ricevere le carte pubbliche prodotte dalle amministrazioni operanti nel territorio della provincia. Con r. d. 22 settembre 1932, n. 1391, assunse il nome di Archivio provinciale di Stato; con l. 22 dicembre 1939, n. 2006, quello di Sezione di Archivio di Stato; infine, a seguito del d.p.r. 30 settembre 1963, n. 1409, quello di Archivio di Stato.

L’Archivio provinciale cominciò a formarsi concretamente solo nel 1835, al piano terra dell’ex convento di Sant’Agostino allora sede dell’Intendenza, con l’acquisizione degli atti della stessa e delle soppresse magistrature di Antico regime, cui si aggiunse in tempi successivi la documentazione prodotta dalle altre amministrazioni statali che hanno operato nella provincia.

Nel corso dell'Ottocento il patrimonio documentario dell’Archivio provinciale è stato oggetto di diversi interventi, il primo dei quali ad opera dell’"archivario" Giuseppe Tramontana Santacroce. L'archivista Teodoro Bonanni nella seconda metà dell'Ottocento riordinò gran parte della documentazione per materia, sulla base della classificazione stabilita per gli archivi delle prefetture.

Alla prima metà del Novecento risalgono i lavori di riordinamento di Nunzio Federico Faraglia e Antonio Panella. Il primo, tra la fine del 1905 e l’inizio del 1906, si occupò di ordinare e inventariare prevalentemente la documentazione più antica, che non era stato possibile costringere nelle serie e categorie del titolario messo a punto per le prefetture. Nel 1928 Antonio Panella, su incarico della Commissione straordinaria per la Provincia di Aquila, riordinò finalmente l’Archivio provinciale secondo il metodo storico, ricostituendo i singoli fondi e suddividendoli in sezioni in base a provenienza e natura degli atti.

In seguito al sisma del 6 aprile 2009, che ha danneggiato gravemente l’ex convento di S. Agostino, l'Archivio di Stato dell’Aquila è stato trasferito in un moderno edificio sito a Bazzano, nella periferia est della città. 

Il patrimonio

Dei quasi duecento fondi conservati nella sede centrale e nelle dipendenti Sezioni, le cui carte coprono un arco cronologico di nove secoli, dal XII al XX secolo, l’Archivio civico aquilano è uno dei più antichi e notevoli per ricchezza e importanza dei documenti. Esso comprende, oltre alle scritture del comune dell'Aquila, anche documenti e codici membranacei di provenienza ecclesiastica e privata.

Tra gli archivi delle magistrature del Regno di Napoli sono da menzionare il fondo del Preside di Abruzzo Ultra (1677-1806) e il fondo denominato Regia udienza e Doganella di Abruzzo Ultra (1654-1808), quest’ultimo comprendente la documentazione relativa a due diverse magistrature con competenza provinciale, la prima organo giudiziario e amministrativo con a capo il preside provinciale, la seconda organo fiscale e giudiziario riservato agli armentari.

Tra i documenti di maggiore importanza si citano una lettera esecutoriale di Celestino III (1193), i due volumi degli Statuti della Città dell’Aquila (secc. XIV-XV), i due codici dei privilegi (secc. XV-XVI), gli Statuti della Magnifica Arte della Lana (1544), i cinque volumi del processo di canonizzazione di Bernardino da Siena (1445-1450).

L'Istituto possiede anche una ricca biblioteca, frutto delle annuali acquisizioni e di donazioni da parte di privati, che vanta un patrimonio di più di 18 mila volumi, opuscoli e periodici. Notevole è il fondo antico con più di seicento opere, all’interno del quale di particolare interesse è il fondo giuridico comprendente edizioni del Cinquecento, Seicento e Settecento. Pensata per supportare il lavoro degli archivisti e dei ricercatori, la biblioteca si è via via arricchita grazie ad acquisti mirati e ai doni degli studiosi, di altri istituti archivistici e della Direzione Generale Archivi. Entrata nel 2008 nel Polo Aquilano SBN, il suo patrimonio è attualmente interamente consultabile online.

 



Ultimo aggiornamento: 19/05/2024