La storia
Con la delibera del 17 giugno 1957 Commissario Prefettizio Monarca chiese ufficialmente al Ministero dell’Interno l’istituzione di una Sottosezione di Archivio di Stato nel Comune di Sulmona per la conservazione del materiale documentario custodito nell’archivio notarile cittadino che rischiava di essere trasferito presso l’archivio di stato provinciale. Oltre alla documentazione notarile, era prevista anche la conservazione degli archivi del Comune (comprese le centinaia di pergamene depositate all’epoca nella città dell’Aquila), della Casa Santa dell’Annunziata, degli uffici giudiziari, dell’Ufficio del Registro e dei Comuni vicini. La sede fu individuata in alcuni locali dell’ex Palazzo Pretorio, nel centro cittadino e la direzione fu affidata all’avv. Pietro Piccirilli.
La Sottosezione fu istituita con decreto ministeriale del 30 giugno 1960 ai sensi dell’art.11 della legge 22-12-1939. Dopo un inizio difficile, a causa di locali poco idonei ad accogliere i fondi archivistici e alla mancanza di personale che assicurasse un’apertura al pubblico, l’archivio venne trasferito nei primi mesi del 1962 nel prestigioso Palazzo della Santissima Annunziata, collocato nei locali un tempo occupati dalla farmacia dell’ospedale, scelta avallata anche dal Soprintendente Archivistico di Napoli. Nell’edificio si trovava già conservato l’antico archivio dell’ente che solo a partire dal 1967 confluirà nell’Archivio di Stato.
Nell’anno seguente, in data 3 dicembre 1963, il sindaco Ruggieri fece pervenire al Ministro dell’Interno l’istanza per ottenerne l’elevazione a Sezione, accolta con altro decreto ministeriale del 22 marzo 1965 e con decorrenza dal 15 aprile.
Nel tempo la Sezione di Sulmona ha visto ampliarsi considerevolmente i propri fondi, inizialmente con il deposito del prezioso archivio della Casa della Santissima Annunziata, tra cui 2394 pergamene, in seguito, dal 1970, con la documentazione storica versata dal Tribunale cittadino.
Con l’istituzione nel 1975 del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali che acquisì, tra le altre, tutte le competenze relative agli Archivi di Stato gestite fino allora dal Ministero degli Interni, la sezione di Sulmona vede aumentare il proprio personale e di conseguenza nasce l’esigenza di una nuova sede, in grado di accogliere i dipendenti e di attuare una politica di valorizzazione oltre che di tutela di tutto il ricco patrimonio documentario che nel frattempo si era venuto a costituire.
Grazie all’azione decisiva del direttore Antonio Dentoni Litta, nel 1988 avviene il trasferimento dalla sede storica del Palazzo dell’Annunziata al signorile palazzetto in via S. Cosimo, costruito nel XVII secolo dalla famiglia lombarda Calderari e poi passato per via ereditaria alla famiglia Mastropietro, certamente più adatto alle nuove esigenze. La permanenza per più di vent’anni in questo edificio ha permesso, attraverso la realizzazione di tante iniziative culturali, di far diventare la Sezione di Archivio di Stato di Sulmona un punto di riferimento per un pubblico sempre più vasto aprendosi alla città, alle scuole e al comprensorio. Nel 1984, dopo la chiusura della casa penale circondariale di S. Pasquale, collocata nell’antico convento quattrocentesco di San Nicola, eretto sotto la regola francescana dell’Osservanza, il direttore Dentoni Litta, trattandosi di una sede demaniale, iniziò le pratiche per l’assegnazione dell’edificio all’Archivio di Stato dell’Aquila che si conclusero nel 1996.
Dopo complessi lavori di ristrutturazione e di adeguamento alle nuove funzioni culturali, il complesso conventuale diventerà definitivamente dal 2010 la sede della Sezione di Archivio di Stato di Sulmona.
Il patrimonio
Tra i fondi di maggior rilievo si segnalano l'Archivio della Casa Santa dell'Annunziata con le sue 2394 pergamene, acquisito in deposito nel 1967, e l'Archivio Civico Sulmonese. Di notevole importanza per la ricostruzione della storia del territorio dell'ex circondario di Sulmona il fondo notarile e quelle giudiziario.
La biblioteca offre un patrimonio librario specialistico. Il primo nucleo è pervenuto unitamente al deposito archivistico della Casa Santa dell’Annunziata, composto da oltre seicento pezzi, tra cui si annoverano anche delle cinquecentine.
In seguito la dotazione libraria è aumentata grazie agli invii da parte del Ministero, ma soprattutto grazie alle donazioni da parte di privati.