e-mail: as-aq@cultura.gov.it PEC: as-aq@pec.cultura.gov.it tel: (+39) 0862 442068

Archivio di Stato dell'Aquila

Festa della donna - 8 marzo 2023 (Archivio di Stato dell'Aquila)

(Per visualizzare le immagini di tutti i documenti pubblicati nel Post, clicca qui)

Negli elenchi della Confederazione fascista dei professionisti e degli artisti – Unione provinciale di Aquila del 1943 figurano tanti nomi di donne.

La loro professione era quella di ostetrica o levatrice, raramente di farmacista o insegnante.

Solo in casi eccezionali le donne erano scrittrici, artiste, musiciste. Citiamo Maria Olga Albasini, scultrice, e Lidia Barbati, musicista, a Sulmona; Laudomia Bonanni, scrittrice, ed Ester Marengo, musicista, all’Aquila.

Il Sindacato delle ostetriche annoverava centinaia di donne. Per poter esercitare la professione occorreva aver conseguito il diploma.

Tra le carte del Sindacato nei fascicoli personali delle ostetriche figurano la richiesta di ammissione al Sindacato, la tessera, il Diploma, conseguito presso l’Università di Napoli o di Perugia o presso la Scuola di ostetricia di Aquila - insieme a tutti i documenti necessari per l’iscrizione tra cui l’assenza dal casellario giudiziale.

Le infermiere erano diplomate in scuole convitto nazionali.

A Sulmona venivano tenuti corsi biennali presso la Casa Santa dell’Annunziata. Il Sindacato richiedeva la disponibilità di medici agli ospedali di Aquila, Avezzano e Sulmona per la formazione e l’aggiornamento.

All’Aquila era attiva l’Associazione fascista donne artiste e laureate.

Ad essa erano ammesse donne iscritte alla Confederazione fascista in quanto esercitanti la professione, donne in possesso di titolo di studio abilitante o, in qualità di socie aggregate, donne che cooperavano o si interessavano alle libere attività professionali o artistiche in forza delle loro particolari capacità culturali e artistiche. L’Associazione organizzava corsi di lingue, conferenze, mostre artistiche e manifestazioni.



Ultimo aggiornamento: 25/01/2024